kawasaki z900rs se 2022

Kawasaki ripropone su una delle sue iconiche moto una grafica tra le più desiderate delle due ruote del brand degli anni Settanta. Il nuovo modello Z900RS SE per la stagione 2022 sarà disponibile nella classica livrea “Yellow Ball” che si rifà all’originale Super Four del 1972 del modello Z1.

Una colorazione che, dal primo sguardo, diventa la caratteristica più evidente della nuova Z900RS, ma le novità non si fermano qui. La moto è infatti dotata di serie di moltissimi aggiornamenti e modifiche, con specifiche di qualità che comprendono il reparto sospensioni e freni.

Diamo inizialmente uno sguardo al posteriore, il modello SE è dotato di un ammortizzatore Öhlins S46 con regolazione del precarico. Corpo in alluminio con costruzione a tubo singolo, grande pistone da 46 mm e internamente ci sono le camere d’aria e del gas separate da un pistone flottante. Tutto è stato progettato per trasmettere un feeling superiore al pilota per quanto riguarda aderenza e maneggevolezza.

Importanti aggiornamenti anche all’avantreno. La forcella anteriore rovesciata da 41 mm risplende di una meravigliosa colorazione dorata, ed è stata anche settata con una raffinata impostazione che consente in qualsiasi momento un equilibrio ideale di reazioni tra anteriore e posteriore lungo tutto il range di escursione delle sospensioni.

Rinnovamenti importanti anche per l’impianto frenante, vediamo pinze e dischi Brembo. I doppi dischi anteriori Brembo da 300 mm sono frenati da pinze Brembo monoblocco ad attacco radiale M4.32 servite da una pompa freno radiale Nissin a diametro ridotto, e il comando avviene attraverso tubi in treccia in acciaio inossidabile che offrono più potenza frenante e anche una progressione più lineare all’azionamento della leva.

Nuova Aprilia tuareg 660 eccola!

Sulla base della apprezzata piattaforma 660 nasce la nuova enduro stradale italiana. Ecco il suoi numeri: sospensioni a lunga escursione, peso light e la giusta potenza

E’una giornata speciale per gli appassionati del marchio Aprilia – tantissimi in tutto il mondo – e del mondo adventure. L’attesa Tuareg 660 vede la luce sulla pagina web della Casa (da cui è tratto il video di lancio che vedete sopra) e si svela ai nostri occhi.
Design minimalista e decisamente originale, come da DNA di Aprilia, che dal suo debutto ha sempre tracciato una strada propria più che seguire quella segnata dai concorrenti.
La nuova Aprilia Tuareg 660 sfrutta la modernissima piattaforma 660. Ma ovviamente è declinata in chiave fuoristradistica. Ha quindi una ciclistica leggera, con sospensioni a lunga escursione (240 mm), meno cavalli (80) ma più coppia in basso.
Ecco alcune delle caratteristiche svelate oggi. Ovviamente, in attesa di provarla, vi daremo tutte le info che saranno via via rivelate da Aprilia.

TECNOLOGIA APRC
4 Riding Mode, 2 dei quali personalizzabili (1 dedicato alla guida fuoristrada). ABS  disinseribile su entrambe le ruote o solo sul posteriore. Sistema APRC completo di Traction Control, Cruise Control, Engine Map e Engine Brake. Tutto accessibile dallo schermo TFT da 5″ ad alta visibilità.

PESO CONTENUTO
Con soli 187 kg a secco, Tuareg 660 è uno dei riferimenti nel settore. I tecnici Aprilia hanno limato ogni grammo possibile, equipaggiando Tuareg con tutto l’essenziale per l’adventouring, a cominciare dal capiente serbatoio da 18 litri.

CICLISTICA APRILIA
Tuareg 660 tiene fede alla tradizione delle ciclistiche Aprilia, grazie al nuovo telaio tubolare in acciaio accoppiato a staffe in alluminio e collegato al motore in 6 punti, all’interasse di poco superiore ai 1.500 mm e all’attenta distribuzione dei pesi e centralizzazione delle masse.

SOSPENSIONI OFF ROAD
Più mm, nessun compromesso. Forcella da 43 mm di diametro e monoammortizzatore con leveraggi progressivi, entrambi a lunga escursione: 240 mm di corsa per entrambi.

MOTORE RIDISEGNATO
Il bicilindrico parallelo frontemarcia esprime ora 80 CV di potenza massima, 70 Nm di coppia massima e un sostanziale incremento della schiena ai bassi e ai medi. La nuova coppa dell’olio riduce l’ingombro verticale, regalando una luce a terra di oltre 240 mm e un’altezza della sella inferiore a 860 mm.

Moto guzzi i primi cento anni

I primi Cento anni di Moto Guzzi

Una rapida carrellata dei modelli più significativi dei primi cento anni della Casa di Mandello e una serie di articoli che riguardano moto, personaggi e piloti di Moto Guzzi

Esattamente 100 anni fa, era il 15 marzo del 1921, Carlo Guzzi e Giorgio Parodi fondarono a Genova la “Società Anonima Moto Guzzi” per “La fabbricazione e la vendita di motociclette e ogni altra attività attinente o collegata all’industria metalmeccanica”.

Come simbolo venne scelta l’aquila ad ali spiegate

, in memoria del compagno d’armi Giovanni Ravelli. I tre erano stati insieme nel Servizio Aereo della Regia Marina e lì avevano sviluppato l’idea di dedicarsi, a guerra finita, alla costruzione di moto di concezione innovativa. Ravelli morì nel 1919 durante un volo di prova e i due amici vollero ricordarlo col simbolo dell’arma aerea.

La fabbrica venne aperta a Mandello del Lario e il primo modello prodotto fu una monocilindrica di 498 cc con valvola d’aspirazione sopra lo scarico e volano esterno.
Quel motore a cilindro orizzontale costituì la base concettuale per i modelli di serie fino agli anni Sessanta.

Nel 1924 arrivò la prima monocilindrica 500 a quattro valvole e albero a camme in testa: fu la vincitrice del primo campionato europeo.

E proprio nelle competizioni la Moto Guzzi iniziò a dare il meglio di sé subito dopo, quando alle monocilindriche di serie affiancò moto da corsa meccanicamente sempre più raffinate. Dalla monocilindrica 250 alla bicilindrica a V di 120°, dalle due, tre e quattro cilindri sovralimentate, alla quattro cilindri in linea albero in testa per rivaleggiare con Gilera e MV Agusta. Fino alla straordinaria 500 V8 del 1955.

Aprilia e sr1 monopattino elettrico

MONOPATTINO DA CORSA Il DNA sportivo della Casa di Noale non poteva mancare anche sul suo monopattino: l’eSR1 si distingue nell’affollato mondo della mobilità elettrica leggera grazie a un’estetica modernissima e alle grafiche, in pieno stile racing. Il monopattino è spinto da un motore brushless da 350 W, mentre la batteria – estraibile – è da 280 Wh e ha un’autonomia è di 30 km. Le celebri qualità ciclistiche delle Aprilia… più grandi, si ritrovano anche sul piccolo eSR1: grandi ruote da 10” con pneumatici tubeless anti-foratura, telaio in lega di magnesio e impianto frenante composto da doppio freno elettrico anteriore e freno a disco posteriore.

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